lunedì 27 ottobre 2014

Torino , il Salone celebra anche gli avanzi

Affluenza in linea con l’edizione record del 2012: già venduti al Lingotto oltre 190 mila biglietti. Folla ai laboratori che insegnano l’arte del “recupero”: stupire a tavola senza buttar via niente


Il Salone si chiude stasera. Ieri alle 18 l’affluenza era di 190 mila persone, più o meno come due anni fa. Idem per le vendite agli stand. Ieri molti commercianti, proponevano il «3x2» per la maggior parte dei prodotti.
D’altra parte in cucina non si butta via niente. Neanche al Salone del gusto, dove ieri sera due cuochi hanno saccheggiato i frigoriferi delle cucine del padiglione 5 per dare vita a un esclusivo menù degli avanzi, spadellato davanti a venticinque commensali con gli ingredienti trovati in dispensa.

L’arte del recupero
Il recupero è un’arte. Ma in tempo di crisi può diventare anche una necessità. Lo dimostrano la gastronoma Anna Marlena Buscemi e lo chef Pietro Parisi, trasformando gli avanzi dei laboratori gastronomici che si sono svolti in questi giorni al Lingotto in un nuovo menù che nulla ha da invidiare a una preparazione di prima scelta, abbinato ai vini del Consorzio Tutela Valcalepio di San Paolo d’Argon. Per realizzarlo hanno utilizzato avanzi di ogni tipo, sia freschi che già cucinati o assemblati per altre preparazioni, destinati a non avere più nessuna chance tra i fornelli. Il bottino comprendeva ortaggi, pane raffermo, riso e pasta già cotti, macedonia e un ripieno per ravioli. «Il modo più semplice in casa per recuperare gli avanzi è friggerli, ma con questo showcooking abbiamo voluto dimostrare che esistono anche altre preparazioni», dice Anna Marlena Buscemi, laureata a Pollenzo in Scienze Gastronomiche e animatrice dell’associazione «Palati educati, palati appagati», affettuosamente definita da Eric Vassallo «un mostro plasmato da Slow Food».

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