Affluenza in linea con l’edizione record del 2012: già venduti al
Lingotto oltre 190 mila biglietti. Folla ai laboratori che insegnano
l’arte del “recupero”: stupire a tavola senza buttar via niente
Il Salone si chiude stasera. Ieri alle 18 l’affluenza era di 190 mila
persone, più o meno come due anni fa. Idem per le vendite agli stand.
Ieri molti commercianti, proponevano il «3x2» per la maggior parte dei
prodotti.
D’altra parte in cucina non si butta via niente. Neanche al Salone
del gusto, dove ieri sera due cuochi hanno saccheggiato i frigoriferi
delle cucine del padiglione 5 per dare vita a un esclusivo menù degli
avanzi, spadellato davanti a venticinque commensali con gli ingredienti
trovati in dispensa.
L’arte del recupero
Il recupero è un’arte. Ma in tempo di crisi può diventare anche una
necessità. Lo dimostrano la gastronoma Anna Marlena Buscemi e lo chef
Pietro Parisi, trasformando gli avanzi dei laboratori gastronomici che
si sono svolti in questi giorni al Lingotto in un nuovo menù che nulla
ha da invidiare a una preparazione di prima scelta, abbinato ai vini del
Consorzio Tutela Valcalepio di San Paolo d’Argon. Per realizzarlo hanno
utilizzato avanzi di ogni tipo, sia freschi che già cucinati o
assemblati per altre preparazioni, destinati a non avere più nessuna
chance tra i fornelli. Il bottino comprendeva ortaggi, pane raffermo,
riso e pasta già cotti, macedonia e un ripieno per ravioli. «Il modo più
semplice in casa per recuperare gli avanzi è friggerli, ma con questo
showcooking abbiamo voluto dimostrare che esistono anche altre
preparazioni», dice Anna Marlena Buscemi, laureata a Pollenzo in Scienze
Gastronomiche e animatrice dell’associazione «Palati educati, palati
appagati», affettuosamente definita da Eric Vassallo «un mostro plasmato
da Slow Food».
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